
Da Natale avevo smesso di scrivere. Non so perché, o forse sì: mi sentivo incastrata in un ruolo.
Questo spazio nato come uno spazio di libertà era diventato una gabbia che mi sono costruita da sola quando ne ho scelto il nome.
Quando ho scelto Mammachetesta! Pensavo ale mille volte che mio padre, alla mia ennesima avventura creativa (che di solito prevedeva l’assalto al suo garage degli attrezzi) o a ogi impresa che portavo a termine, alzava gli occhi a cielo dicendo, appunto, “Mamma che testa!” come inno sia alla mia intelligenza sia alla disperazione sua e di mia madre perché non sapevano mai in cosa mi sarei cimentata il giorno dopo (e se la casa sarebbe stata ancora in piedi).
Ma siamo in Italia, nella patria del mammocentrismo di facciata (perché sul sostegno reale di questo Paese alle madri ci sarebbe parecchio da parlare…) così quel “Mamma” iniziale è diventato la gabbia che, una volta cresciuta mia figlia e passato il mio bisogno spasmodico di trovare altre donne con la mia visione della maternità, mi sta stretta.
Insomma, non sono solo una madre: sono una donna, una professionista, una falegname provetta, una giardiniera autodidatta, una che ama “fare le cose“, e poi anche una moglie, un’amante (sì, perché porcazzozzaladramiseria possiamo iniziare a dire che la gente sposata fa sesso anche dopo i figli? Possiamo? Grazie!), un’amica, una figlia, una sorella, una zia, ecc…
Sono una persona eclettica, che ama mille cose e si fa ottomila domande, che ha ricominciato a studiare filosofia e che adora condividere tutto questo mondo.
Sì, a me condividere piace. Non vivo il web come un’oppressione, forse perché, da buona introversa, mi concede di aprirmi senza essere invasa.
Insomma, per farla breve (“È tardi!” Cit. Da Signori il delitto è servito) quel nome non mi rispecchiava più e questo mi bloccava dallo scrivere.
E io odio essere bloccata. Sgrunt!
Così un paio di giorni fa mi sono messa lì e ho iniziato a pensare a come riappropriarmi di questo spazio. Di buttare via tutto e ricominciare non se ne parlava: ci sono risorse ancora molto cercate e poi amo ogni parola i questo spazio.
Aprire un nuovo dominio, copiare il blog là e fare redirect di ogni contenuto sarebbe stato ottimale ma anche uno sbatti immenso che avrebbe dilatato i tempi (oltre a essere un costo che non so se al momento voglio sostenere).
Quindi ho deciso di cambiare, dopo l’impostazione del blog, anche il nome. Ho scelto A Mente Libera perché richiama mani che si muovono (a mano libera, appunto) ma anche la libertà di pensiero che mi caratterizza: sono cattolica e ascolto il mio intuito anche leggendo i tarocchi e facendo meditazione, sono un’ipertecnologica ma adoro passare ore con le mani nella terra a zappettare, adoro i libri, ma mi incazzo come una iena quando gli autori non fanno quello che voglio io, amo cucinare, ma non mi parlate di pulizie perché ancora devo capire perché non hanno inventato la casa autopulente in quanto bene di prima necessità.
Cosa cambierà a livello di tematiche qui sul blog? Poco: continuerai a trovare tanti libri, creatività, ricette, pensieri sparsi.
Ci saranno meno attività coi bambini ma più genitorialità e spunti per chi vive con gli adolescenti (o pre). Ad esempio puoi trovare dei bei libri qui.
Spero che questo cambiamento ti piaccia e che continuerai a fare altra strada con me. Insieme andremo lontano!
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