Perché leggo libri sul femminismo
Sono stata cresciuta in una famiglia fortemente femminista e soprattutto da un padre che ha insegnato a me e mia sorella che nella vita potevamo fare tutto quello che volevamo, che le nostre potenzialità erano infinite e che il mondo era in mano nostra, bastava volerlo.
Questo è stato importante soprattutto per me, seconda figlia femmina nata in quegli anni ’70 in cui gli amici di mio padre all’apprendere la notizia, si dispiacevano per lui perché ero “un’altra femmina”. La sua risposta? “Guardate che avrò più uomini in giro per casa io con le mie due figlie femmine che voi con tutti i vostri maschi!”. Sì, il mio papà è un mito.
I miei genitori ci hanno sempre spinte a far valere i nostri diritti e a interessarci al tema del femminismo, a capire, informarci, il tutto per evitare accuratamente le trappole che la società ci metteva davanti.
Questo interesse per fortuna non si è mai spento e sia io che mia sorella continuiamo a lavorare, ogni giorno, per l’empowerment femminile. Lei nel suo mondo fatto di Ordine dei Commercialista, Unindustria e associazioni varie, io lavorando per sostenere le donne che decidono di far decollare il proprio business (se vuoi sapere come va qui).
Questo per spiegare perché leggo spesso libri che parlano di donne o che hanno figure femminili forti (quando si parla di narrativa).
Bene, all’inizio dell’estate mi sono accorta di non essere nemmeno a metà del mio obiettivo di lettura su Goodreads così ho creato sul mio bullet journal una bellissima lista di libri che voglio leggere entro fine anno e mi sono resa conto che un buon numero parla di diritti delle donne, delle nostre potenzialità, di come svilupparle e di come combattere gli stereotipi di genere.
Ecco, per me tutto questo rientra nel tema “femminismo” che oggi si declina in modo diverso rispetto agli anni ’70, con meno reggiseni bruciati nelle piazze (ho una quinta…lasciatemi il mio reggiseno!) e più lavoro sulla consapevolezza e anche sul riconoscere come queste battaglie siano più attuali che mai anche nel nostro modernissimo occidente.
Oggi voglio parlarti di 3 libri sul femminismo che ho letto (+ 1 che inizierò fra poco) in queste settimane estive.
Una stanza tutta per sè* di Virginia Woolf
Tutti consigliano questo libro quando dici che per lavoro o per passione scrivi.
Ma questo non è un libro sulla scrittura! È un pazzesco libro sui diritti delle donne, sulle differenze di genere e su quei cavolo di soffitti di cristallo che sembrano non rompersi mai.
La cosa preoccupante è che (buona) parte delle cose che Virginia Woolf scriveva nel 1928 sono valide ancora oggi nel 2019.
Ragazze c’è ancora molto da fare!
Vox* di Christina Dalcher
Oggi su Instagram ho detto di questo libro
giudizio: ni, boh, mah, “vorrei ma non posso”
Siamo in USA ai nostri giorni e al potere troviamo una teocrazia fondamentalista cristiana che basa la sua forza soprattutto su un punto: togliere diritti, potere e voce alle donne. La voce gliela toglie proprio fisicamente perché tutte le donne sono costrette a portare un bracciale-contatore che concede loro solo 100 parole al giorno (se sei arrivata fin qui hai già letto più di 500 parole, per darti un metro di valutazione). Se si superano il contatore dà una scossa sempre più forte quanto più aumentano le parole.
Quindi un libro con molto potenziale, soprattutto per me che adoro le società distopiche.
Peccato che dopo un inizio molto promettente si infilino una serie di situazioni assurde pur di arrivare alla conclusione positiva che fanno perdere credibilità al tutto.
Comunque i primi capitoli mi hanno fatto montare un senso di rivalsa femminile che levati, quindi ha un giusto posto in questa rassegna estiva.
Facciamoci avanti* di Sheryl Sandberg
Lei ha lavorato per Google e per Facebook, ha girato il mondo, fatto due figli e si è sempre impegnata per un trattamento paritario fra uomini e donne nelle aziende in cui ha lavorato e non solo.
Ho appena iniziato questo libro e lo amo tantissimo perché parla di donne, lavoro e conciliazione e di come lavoro e “vita” siano una cosa sola.
Parla di come arrivare alle stanze dei bottoni o di come crearsele senza farsi seghe mentali.
In questo periodo mi serve proprio!
Manuale per ragazze rivoluzionarie* di Giulia Blasi
Ho scoperto questo libro dalle stories di Francesca aka Tegamini e ho deciso che era il momento giusto per leggerlo.
Me ne sono innamorata dalla quarta di copertina:
Siamo arrivate a una svolta, ragazze: un punto in cui se accettiamo di giocare secondo le regole siamo finalmente ammesse alla mensa dei patriarchi. Ma il femminismo non si siede al tavolo con il patriarcato: il femminismo lo rovescia, il tavolo.“
Game. Set. Match.
Perché è importante leggere ancora di donne, diritti e femminismo
Guardo il mondo intorno a me (ma proprio quello attorno: l’ameno paesello, la mia città di origine, la mia regione, questo Paese che amo tanto) e vedo ancora le donne rinchiuse in ruoli preordinati.
Donne con cultura, donne capaci, donne generose e piene di volontà, ma che non hanno la forza (o gliela tolgono) per alzare la testa e prendere ciò che vogliono.
Vedo ancora i giochi per maschi e per femmine e guai guai guai a un bambino che gioca con le bambole o a una femmina che vuole fare calcio.
E guardo mia figlia che vuole diventare Presidente della Repubblica e penso che imbraccerò un lanciafiamme contro chiunque si azzardi a dirle che non può farlo, che deve essere più realista, che una donna poi come fa con i figli, ecc…
Quindi continuo a lavorare e lottare per me, per lei e per tutte le donne che sono e che verranno. E continuo a leggere libri sul femminismo, sui diritti delle donne e su come raggiungere la parità perché penso che l’informazione e la cultura siano fondamentali per cambiare le cose.
Il punto è: perché non lo facciamo tutti, indipendente dal nostro sesso?
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Se vuoi leggere altre delle mie recensioni puoi andare qui.
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