Ho sempre amato la natura, sia grazie a due genitori piante-addicted che hanno fatto del giardinaggio uno stile di vita (i miei compagni di scuola chiamavano casa nostra “la succursale di Legambiente”) sia ai miei anni da scout.
O forse grazie a una predisposizione personale che mi ha sempre fatto amare l’arrampicarmi sugli alberi e il pasticciare con la terra.
Comunque è un fatto: da quando sono andata a vivere da sola a 27 anni, ho sempre avuto piante in giro per casa.
Purtroppo la mia allergia agli insetti (una puntura di zanzara mi provoca ponfi enormi, quella di ape mi spedisce al pronto soccorso) mi godo molto meno il giardino, ma mi consolo con il terrazzino e le piante sparse nei vari ambienti di casa.
Tutta questa introduzione perché oggi voglio parlarti di cosa ho imparato dalle piante, dal curarle con amore e dedizione, perché fra vasi, terriccio e zappettamenti vari ho imparato tante cose su di me, sugli altri e sulla vita in generale.
Ammazzo orchidee e cactus
Ebbene sì, faccio outing: davanti a cactus e orchidee il mio pollice verde diventa più nero del più nero dei gironi infernali.
Ho provato di tutto, dai concimi alla psicanalisi vegetale, ma non c’è niente da fare: le ammazzo. Non c’è consiglio di giardinaggio che tenga!
Cioè io riesco a FAR SECCARE I CACTUS, mica cotiche! Questo è stile cara mia!
In compenso le mie rose sono rigogliose, potus e zamnie felici e i davanzali sono tutto un pullulare di primule, viole e sufinie.
Cosa ho imparato: non vado bene per tutti, non tutti vanno bene per me. Ci sono persone che mi fanno sfiorire, altre che seccherei come un’orchidea troppo ottimista, quindi tanto vale seguire il mio istinto che ci prende sempre.
Un vaso troppo stretto uccide tanto quanto la sete
Come ti ho detto amo le zamnie, piante dalle poche pretese e che nella mia mansarda hanno il loro habitat naturale visto che vogliono poca acqua (fa sempre molto caldo) e tanta luce.
Pensavo di non dovermi preoccupare di nulla e invece ho visto che una delle due soffriva. Così ho fatto mente locale: non le cambiavo vaso da due anni 😱 Poverina stava stretta!
Così ho provveduto e ora è tutta felice nel suo vaso nuovo di pacca.
Cosa ho imparato: dobbiamo vivere in un ambiente positivo, dove stiamo comodi perché non basta nutrire noi stesse di bellezza, serve anche un ambiente che ci faccia fiorire. Quindi assicurati che lì dove sei le tue radici possano distendersi per bene, così che tutto il tuo essere sia rigoglioso. Se non è così quell’ambiente non fa per te e non sei obbligata a starci, o almeno a tenerlo così com’è.
Le piante hanno bisogno di un ambiente idoneo
Fare giardinaggio significa capire quale pianta va bene dove, perché ogni pianta ha esigenze diverse in quanto a acqua, luce e nutrienti.
Le azalee hanno bisogno di un terreno acido, che però non va bene per le rose.
I potus cercano tanta acqua e luce indiretta, ma mai metterli al sole perché si bruciano.
Ho provato per anni a far crescere fiori sul nostro terrazzino ma è esposto a sud-ovest e in estate ha troppo sole e troppo caldo per molte ore al giorno, quindi ora vado di sedum, portulaca e gelsomino estivo sempreverde.
Insomma, ad ogni pianta serve un ambiente specifico per vivere bene e prosperare.
Cosa ho imparato: non tutti vanno bene ovunque, inutile fissarsi di stare bene in ogni contesto. Se non stai bene in una situazione vuol dire che non va bene per te. Ascolta la tua voce interiore e passa oltre. Non è questione di giudizio, ma solo di accettarsi e accettare gli altri (o i contesti) senza voler cambiare nessuno, perché forzare non serve a nulla!
Anche un piccolo terrazzo può diventare un angolo rigoglioso
Ora che ho trovato la giusta combinazione di piante per il mio terrazzo voglio completarlo: due sedie, un tavolino da appendere alla ringhiera (il balcone è lungo e strett e una tenda da sole o un ombrellone da agganciare, anche lui, alla balaustra.
Così quello spazio piccolino ora inabitato sarà un luogo di bellezza e riposo, proprio come ho sempre sognato.
Cosa ho imparato: non importa quanto tu parta in piccolo e quanti errori tu faccia lungo il cammino, puoi sempre fare cose meravigliose e ci arriverai!
Alle volte serve un bastoncino per far crescere meglio una pianta
Hai presente la zamnia che ho rinvasato? Non solo è cresciuta a livello di radici, ma anche di fusti e foglie.
Così mi sono resa conto che, per quanto ora sia in bella forma, rischiava di spezzarsi in due punti perché aveva fusti troppo lunghi ma non ancora sufficientemente larghi per sostenersi in modo autonomo, così ho inserito un bastoncino e vi ho legato i rametti. Quando saranno sufficientemente forti li libererò.
Cosa ho imparato: non sempre ce la si fa da soli, a volte è bene chiedere aiuto finché non si sarà forti abbastanza per reggersi sulle proprie gambe. È da grandi persone ammettere di non farcela da soli, ricordalo sempre!
Il giardinaggio in più di un momento mi ha salvato la vita e riportato alla sanità mentale. Ma soprattutto mi ha insegnato l’arte della pazienza, della scelta e della comprensione.
Tu ami mettere le mani nella terra?
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